CONCERTI ALLA “VERDI” di 3 sinfonie
Nel nome di Beethoven
È nel primo decennio del 1800 che la personalità creativa assolutamente nuova di Beethoven emerge con forza di un Prometeo dando origine a quello che fu definito “periodo eroico”.
È il suo un autentico eroismo, che trasforma la disperazione delle tragedie personali in una produttività musicale che non conosce paragoni e confini.
E di questa forza Egli è consapevole:
“Ogni giorno mi porta sempre più vicino a quel traguardo che io sento, anche se non riesco a descriverlo. Afferrerò il Fato per la gola: il Destino non riuscirà a piegarmi e a schiacciarmi completamente”.
Vive immerso nella Musica:
“Riesco appena a finire un pezzo, che già ne inizio un altro e spesso produco più composizioni contemporaneamente”.
Talvolta la disperazione lo assale: la sordità, l’impossibilità di amare ed essere amato, la solitudine, l’incomprensione lo fanno invocare la Provvidenza al momento di redigere il suo testamento:
“Oh Provvidenza concedimi almeno un giorno di pura gioia. È solo per la mia Arte che non pongo fine alla mia vita con il suicidio. Addio e vogliatemi bene”.
Nulla gli è indifferente, nonostante il “male di vivere”. La vita lo attanaglia ed ogni respiro si trasforma in Musica, così come ogni evento che lo coinvolga: la figura di Napoleone, ad esempi, non il vincitore di Austerlitz, non il conquistatore di Vienna, non l’imperatore ma il primo console, il generale che porta sulla sua bandiera la parola “libertà”.
Ed ecco nascere la terza sinfonia nel 1803 che indica come titolo originario sul frontespizio scritto a matita dallo stesso compositore:
“Sinfonia grande, intitolata Bonaparte del signor Louis Van Beethoven”.
Alla notizia dell’incoronazione di Napoleone, Beethoven strappa l’intitolazione iniziale soltanto e fu
“L’eroica”
Ma il Fato, quel Destino crudele che lo perseguita” batte imperiosamente alla sua porta.
Nasce così con fatica, (ci vorranno infatti quattro anni dal 1804 al 1808 per completare l’opera) la
“Quinta sinfonia”
Le quattro note scandite quasi con colpi di scalpello danno un drammatico attacco musicale alla lotta di Beethoven contro il Fato. È un violento turbine che si scatena contro il protagonista: poche note con infinite variazioni coinvolgono con immediatezza e vigore. Ci sono anche i temi cantabili, di una dolcezza struggente e il ritmo di una danza che si scioglie e si conclude con un ritorno allo slancio iniziale.
Contemporaneamente alla Quinta, Beethoven compone la Sesta Sinfonia cui Egli stesso attribuisce il titolo di “Pastorale”. Sono momenti in cui il Titano desidera la pace, forse coincidenti con un ritorno da Vienna alla nativa Bonn e la riscoperta di quella vita campestre che lo induce da adolescente a pensieri, sensazioni di serena tranquillità e speranza.
Ed è Beethoven stesso a stendere il programma della nuova sinfonia, che dovrà descrivere:
a- Il risveglio dei sentimenti all’arrivo della primavera in campagna
b- La scena del ruscello (un breve corso d’acqua che conduceva tra i prati e le sue onde a mescolarsi con il “grande padre Reno”).
c- I balli e le danze dei campagnoli
d- Il temporale che scoppia improvvisamente che si conclude con lo schiarirsi del cielo al tramonto e un canto di pastori.
Noi assisteremo alle tre sinfonie all’Auditorium della Verdi nelle seguenti date:
– Domenica 6 Marzo h.16:00 Sinfonia n. 6 “Pastorale”
– Domenica 20 Marzo h. 16:00 sinfonia n. 5 “Del Destino”
– Domenica 3 Aprile h.16:00 sinfonia n. 3 “Eroica”.
Importantissima sarà la serata di approfondimento che organizzeremo in data da destinarsi.
Altrettanto importante è la sollecita iscrizione.
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