Concerti

Associazione Rovellarte

Per gli Amici della Musica, per coloro che lo vogliono diventare ricordando che:

“Solo la Musica illumina, rasserena e consola. Non è un fragile supporto cui aggrapparsi. È un’amica fidata che protegge e conforta e solo grazie ad essa vale la pena di vivere in questo mondo.”      Pëtr Il’ič Čajkovskij

ROVELLARTE E LA MUSICA

22 Novembre 2022

Piovono le bombe su Kiev, seminando morte e distruzione. La gente, vecchi, donne e bambini si rifugiano nelle gallerie della metropolitana. Scoppi e incendi rompono il silenzio; lacrime, singhiozzi, terrore.

Che fare per non morire? Ecco: un canto si alza, un violino, un clarinetto, una tromba, una tastiera, intonano una romanza, accennano motivi conosciuti, cari al cuore. Qualche sorriso, due ragazzi si prendono per mano per un passo di danza: si riaccende la speranza.

Come davanti alla distruzione del ponte di Sarajevo, e al muro di Berlino e alle mille tombe che insanguinano la terra, grazie alla Musica si può continuare a credere

nella vita: ieri, oggi, domani.

 Inizia un nuovo anno di attività culturale di Rovellarte rivolta a tutta la cittadinanza rovellese, un ambito della quale è costituito dalla Musica, cui è diretta buona parte della nostra attenzione, considerato il valore e il significato che la musica assume nella formazione della personalità di ciascun individuo.

Dalla fondazione di Rovellarte, l’Associazione collabora con l’Orchestra Sinfonica di Milano (La Verdi) sita in Corso San Gottardo (Largo Mahler) presso la quale noi ci rechiamo per assistere ai concerti che si ritengono particolarmente importanti.

I concerti sono generalmente di domenica alle ore 16:00.

Solo superando il numero di 25 partecipanti si può pensare di prenotare un pullman, altrimenti si va a Milano con i propri mezzi o in treno.

(Treno da Rovello alle ore 13:50 e da Milano alle ore 18:40)

Si raccomanda che l’iscrizione al concerto sia comunicata almeno 10 giorni prima della data. Quando si ritiene che vi sia l’esigenza di un approfondimento, sarà effettuata una preparazione alle ore 20:45 presso il Centro civico di Rovello (dietro comunicazione).

Il programma cui Rovellarte parteciperà nel corso del 2023 è il seguente:

 

Domenica 27/11/2022 ore 16.00

BEETHOVEN 7

 D. Šostakovič

Concerto n. 1

per violoncello e orchestra in Mi bemolle minore op. 107

L. van Beethoven

Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92

Luigi Piovano Violoncello & Direttore

La Settima Sinfonia di Beethoven fu definita da R. Wagner “l’apoteosi della danza”. E non si riferiva ai balli dei palazzi aristocratici o di corte, ma a movimenti popolari che trascinano nel loro vortice i sentimenti e le passioni umane risvegliate dagli eventi sociali del tempo; pensiamo alle lotte di liberazione che gli Austriaci combattevano contro Napoleone.

Non dimentichiamo, poi, che il 1812 (anno di composizione della Settima) fu un anno particolare nella vita di Beethoven: è l’anno della misteriosa “Immortale Amata”, fu l’occasione dell’incontro tanto desiderato dal compositore con Goethe, un periodo dunque che rappresentò un raggio di sole nel grigio disperato della sua esistenza.

Ecco allora nella sinfonia l’alternarsi di temi vivaci, che inneggiano alla gioia di vivere, a momenti elegiaci colorati di mestizia, a tonalità dolorose, a trilli improvvisi di violini, a momenti incantati.

Tra i quattro tempi, comunque, prevale l’inquietante, meraviglioso, Allegretto, un autentico velario che si apre su un mondo misterioso, dove si agitano ali di lievi farfalle notturne, un tempo che si chiude e si spegne in un gioco di pizzicati: una pagina unica in tutta la produzione beethoveniana.

 

 

Domenica 01/01/2023 ore 16.00

LA NONA

CONCERTO DI CAPODANNO

L. van Beethoven

Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125

Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Thomas Guggeis Direttore

La Nona Sinfonia “Alla gioia”, ispirata dall’omonima poesia di Shiller è una delle

pagine più esaltanti e sconvolgenti della produzione beethoveniana; per questo, quando si annuncia un nuovo anno, l’augurio migliore che possiamo donarci è l’abbraccio fraterno sulle note di una musica che esprime in maniera sublime i valori autenticamente umani e universali, che rendono la vita degna di essere vissuta.

Sulla partitura Beethoven lasciò scritto: “La mia ultima sinfonia è una profezia non un’utopia: verrà il tempo in cui tutti gli uomini saranno fratelli e vivranno in armonia con il caro Padre, sotto la protezione della Gioia, quella Gioia che mi è sfuggita tutta la vita. La mia nona sinfonia è il futuro, è il passato, è il compendio di tutta la mia vita, un messaggio universale di amore e fratellanza da lasciare all’umanità”.

(Sarà consegnato un fascicolo esplicativo)

 

 

Domenica 29/01/2023 ore 16.00

IL REQUIEM DI MOZART

 G. Mahler

Kindertotenlieder per voce e orchestra

W. A. Mozart

Requiem in Re minore K 626

Benjamin Appl Baritono

Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Claus Peter Flor Direttore

(con preparazione)

 Mozart muore il 5 dicembre 1791, eppure sul ciglio dell’abisso la sua mano stendeva le note tragiche e aspre del Requiem, ora gravi, ora serene, ora richiamando uno stile popolare, ora sollevandosi al sublime.

“Requiem di me” lasciò scritto sulla partitura, consapevole della morte sempre più vicina, di cui avvertiva la tenebra imminente.

Le ultime ore della sua vita sono, infatti, dedicate alla grande impresa del Requiem. Solo, sul letto desolato ha la determinazione di lasciare un testamento, una memoria di sé, della sua arte straordinaria. Quando la morte sopraggiunse il Requiem stava stretto nelle sue mani, splendido, terribile e incompiuto, come la sua giovane vita.

“… E tosto un lento

Fremere soavissimo sì sparse di casa, in casa”

(G. Parini)

 

Domenica 19/02/2023 ore 16.00

LA LENINGRADO

 D. Šostakovič

Sinfonia n. 7 in Do maggiore op. 60 Leningrado

Andrey Boreyko Direttore

(con preparazione)

 

“T’amo creatura di Pietro

amo il tuo grave ed armonioso aspetto amo il regale corso della Neva

le sue rive di granito

le tue notti malinconiche…”

 Questi versi di Puskin, Šostakovič traduceva in musica, mentre dal tetto del conservatorio di Leningrado osservava avanzare le truppe tedesche al comando del Generale Franz Halder, dietro l’imperioso e ripetuto ordine di Hitler di accerchiare Leningrado con l’intenzione di “spazzare dalla faccia della terra la città di Leningrado. Quindi “la città sia stretta d’assedio e mediante fuoco di artiglieria e bombardamenti aerei sia rasa al suolo”.

Ma la “città martire”, seppe resistere al terribile assedio di novecento giorni grazie anche alla musica di Šostakovič che veniva suonata da tutte le radio del mondo, avvicinando i popoli al dramma di Leningrado, simbolo di resistenza e di condanna della violenza.

Al termine della guerra la città riebbe il suo nome di origine, San Pietroburgo e fu riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

 

Domenica 19/03/2023 ore 16.00

IL NUOVO MONDO

 F. Say

Anka Kuşu (La Fenice)

Concerto per pianoforte a 4 mani e orchestra

A. Dvořák

Sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 dal Nuovo Mondo

Lucas & Arthur Jussen Pianoforte

Vincenzo Milletarì Direttore

(con preparazione)

 Antonin Dvořák, direttore del conservatorio di Praga, l’astro nascente del nuovo sinfonismo europeo, il musicista boemo pupillo di Brahms, quando venne fondato il primo conservatorio a New York, fu chiamato a dirigerlo.

Non fu facile convincerlo a lasciare la sua terra, l’insegnamento, gli amici; ma superate le esitazioni cedette alle insistenze e si imbarcò per il Nuovo Mondo. A New York nacque la sua opera più famosa: la Sinfonia Numero Nove dal Nuovo Mondo.

Lo spirito di curiosità spingeva Dvořák a percorrere le estese pianure americane, soprattutto lo incuriosivano i villaggi dei pellerossa e dei negri d’America, per coglierne le tradizioni musicali e le struggenti e danzanti note che richiamano al suo cuore la musica popolare boema.

E dalla fusione armonica di entrambi i motivi nacque la Sinfonia Numero Nove, che conquistò il pubblico statunitense alla prima esecuzione, tanto che un reporter così scrisse: “E’ difficile spiegare quanto e come noi amiamo e ammiriamo Dvořák.

Egli è “uno di noi” per tutti, ma come musicista lo consideriamo un dio”.

 

Domenica 11/06/2023 ore 16.00

BOLERO!

 M. Ravel

Alborada del Gracioso Concerto in Sol

Concerto per la mano sinistra Bolero

Kirill Gerstein Pianoforte

Wayne Marshall Direttore

(con preparazione)

 E’ subito da chiarire che Ravel compose il Bolero non come una danza, anche se esso divenne tale, ma come l’espressione di una Musica Nuova. Egli soleva dire che la musica, dopo gli orrori della Prima Guerra Mondiale cui aveva partecipato, non poteva continuare a conformarsi ai canoni della classicità.

Ravel raccontò ad un giornalista americano, che lo intervistava sull’origine di una musica così diversa, che tornato dai campi di battaglia gli era rimasto nella testa e nel cuore il rumore continuo e ritmato dei cannoneggiamenti.

Un giorno, attraversando una cittadina francese, lo raggiunse un “martellio” proveniente da un’officina… E fu il Bolero, di cui si innamorò la ballerina Ida Rubinštejn, per la quale divenne una danza stupefacente: trentadue battute che si ripetono incessantemente con un ritmo ipnotico, ossessivo, implacabile.

“Ed ora a Voi, amici rovellesi:

non rifiutate la Musica,

accostatevi ad essa con rispetto e amore: non Vi tradirà mai.”

P.S.

Ci giunge ora il Programma che il Teatro alla Scala ci attribuisce tramite il GIS. GIS vuol dire “Gruppo Interesse Scala”.

E’ un invito ad accostarci al Teatro più importante del mondo, ma con conoscenza e consapevolezza. Per questo motivo i costi sono assai ridotti rispetto al normale, in cambio noi siamo obbligati ad una preparazione approfondita degli spettacoli che andremo a vedere:

Giugno

RECITAL DI CANTO

di Luca Salsi

 

Luglio

BALLETTO ROMEO E GIULIETTA

 

Settembre

Opera

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

di Gioachino Rossini

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Qualsiasi informazione e precisazione sarà successivamente inviata.

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